Oggi, grazie al grande aumento dell'età media, la somma delle radiazioni solari che riceviamo durante la nostra vita, è molto elevata.
Molte ricerche indicano che le scottature da sole nella prima infanzia sono foriere di guai nell'età adulta. Basti ricordare il temibile melanoma.
I giovani - in particolare - si espongono spesso e a lungo alle radiazioni solari. I risultati sono - nel tempo - un invecchiamento precoce della pelle, una perdita di elasticità dei tessuti, la comparsa di rughe (tanto temute dalle donne), l'aggravamento della couperose ed un aumento del numero dei nei....
In età avanzata, alla secchezza cutanea si associano le c.d. cheratosi solari (croste inestetiche delle zone fotoesposte, che, rimosse, si riformano) e veri e propri carcinomi della pelle, nelle loro diverse forme. I calvi, senza la naturale protezione dei capelli, ne sono particolarmente colpiti.
Naturalmente, le differenze individuali sono cospicue, in base al fototipo (più colpiti i fototipi I e II, pelle chiara e occhi azzurro-grigi) e all'eredità genetica del singolo individuo.
Dello spettro solare ci interessano solo i raggi ultravioletti; di questi, gli UVA rappresentano l'8% e gli UVB il 2% del totale.
Gli UVB, presi in dose eccessiva, causano le tipiche ustioni da sole (eritema, vescicolazione, intenso bruciore.)
Gli UVA, apparentemente innocui e tanto amati perchè procurano la tintarella, penetrano molto più a fondo nella cute, e sono in realtà la causa dei guai già ricordati.
Molto allarme ha suscitato il famoso buco dell'ozono , con il relativo passaggio di maggior quantità di raggi ultravioletti. In compenso, l'inquinamento atmosferico elimina - almeno in parte - le radiazioni nocive.
Poichè sole significa vacanze, ritengo che il vantaggio fisico-psichico di queste sia tale da compensare il danno della fotoesposizione, purchè questa sia mantenuta in termini accettabili.
Occorre proteggersi dalla luce solare con uno dei tanti prodotti, alcuni eccellenti, oggi in commercio, contenenti schermi fisici e chimici contro le radiazioni, accertandosi che il prodotto ripari la pelle anche dagli UVA; occorre farlo anche nelle giornate nuvolose, poichè gli ultravioletti passano ugualmente.
Gli autoabbronzanti non proteggono adeguatamente dai raggi solari.